Lettera pastorale di Don Cesar

Presi due bastoni: Benevolenza e Unione” (Zc 11,7)

Cari fratelli e sorelle,

            Eccoci pronti ad iniziare questo nuovo anno pastorale 2018/2019!

            Sono trascorsi già quattro anni da quando ho ricevuto la Grazia di essere assegnato, quale parroco, alla nostra parrocchia. Desidero ringraziare il Signore e Voi, popolo santo di Dio, che mi avete accolto con tanto benevolo calore ed insieme a voi ho il piacere di rivolgere un sentito ringraziamento a Don Gianvito e a Don James, per la loro incondizionata disponibilità. Insieme a loro, aggiungo il mio grazie ai catechisti, ai responsabili e a tutti i collaboratori che, a vario titolo, hanno svolto il loro servizio nell’ambito delle varie attività parrocchiali.

            Consentitemi, inoltre, di ringraziare lo Spirito Santo per gli immensi doni che ci ha elargito in questo ultimo anno, tra questi mi piace ricordare:

  • In primis, un sentito ringraziamento al Signore per averci concesso l’arrivo in parrocchia di Don Paolo, cui rivolgo tutta la mia gratitudine per la pregevole ed incondizionata collaborazione datami in ogni circostanza;
  • In quest’arco di tempo il Signore ha permesso che 40 nostri bambini ricevessero la prima Comunione e 27 ragazzi più 5 adulti il Sacramento della Cresima;
  • 21 bambini, inoltre, sono stati battezzati e 25 coppie hanno partecipato al corso di preparazione al matrimonio;
  • Con gioia aggiungo che 7 coppie dei nostri ragazzi hanno contratto matrimonio nella nostra chiesa;
  • Abbiamo accompagnato circa 20 famiglie che hanno dovuto affrontare la morte di un proprio caro. Queste dolorose occasioni sono state altrettante possibilità di celebrare la vittoria di Cristo sulla morte. Molti di questi fratelli e sorelle hanno vissuto con fede questo doloroso passaggio, confortati dai Sacramenti e accompagnati dalla propria famiglia e dalla comunità cristiana;
  • Abbiamo anche visto nascere la nona comunità neocatecumenale;
  • Il Signore, ci ha permesso, altresì di vivere il seminario di vita nuova nello Spirito, dove un gruppo di 20 fratelli ha ricevuto l’effusione dello Spirito Santo;
  • Nei periodi “forti” di Avvento e Quaresima, con l’aiuto di Mario D’Ambrosio, a cui va tutta la mia riconoscenza, abbiamo goduto della Lectio Divina;
  • È stata una gioia immensa poter costituire il gruppo (o comunità) delle vedove o sorelle adulte non sposate nonché aver potuto, una volta al mese, con la misericordiosa e benevola concessione del Signore, vivere la Scrutatio con i giovani;
  • Abbiamo salutato con gioia e gratitudine, infine, 3 nostre famiglie che sono partite in Missione: Fernando e Chiara con i tre figli e Francesco ed Elisabetta anche loro con tre figli a Kinshasa (Congo), e Andrea e Daniela con i loro 5 figli a Santiago di Compostela (Spagna).

            Durante l’anno pastorale trascorso sono stati tanti i momenti in cui la Comunione si è fatta, per così dire, visibile, desidero con particolare soddisfazione menzionare:

  • Le due settimane di Crest (Centro Ricreativo Estivo) a cui hanno partecipato ben 90 bambini, che con l’animazione di 25 ragazzi e grazie all’aiuto di 10 adulti hanno trascorso belle giornate di preghiera e sano divertimento;
  • Il campo estivo a Campitello Matese (CB), con i 120 ragazzi del post-cresima, e con il fondamentale supporto di 20 coppie di padrini;
  • Raccogliendo l’invito di Papa Francesco, in vista del Sinodo dedicato proprio ai giovani, in programma il prossimo ottobre, è stato organizzato un pellegrinaggio in preparazione a tale incontro nell’isola di Malta. Qui il Signore ci ha concesso la grazia di calcare le orme di San Paolo con 90 giovani della parrocchia che hanno avuto modo di scoprire che l’isola è stata anche terra di pellegrinaggio del nostro Santo Patrono.

            Queste, e tante altre attività realizzate, mi portano a benedire il Signore per l’immenso amore e la cura che ha per tutti noi: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna!” (Gv 6, 68). Alcuni di noi hanno passato, in quest’anno, momenti difficili, vuoi per un lutto o per sofferenze personali. Costoro hanno ricevuto, però, in questi momenti, un profondo conforto nel vedere la Fede di altri fratelli che, dopo aver combattuto la battaglia finale, sono tornati alla casa del Padre e accettando in pace la Sua volontà, consolati da Dio, sono andati sereni nella salda Speranza della Vita Eterna.

            Altri, travolti da un abbandono, da un licenziamento, da una malattia, dalla profonda solitudine, hanno vacillato nella fede, ma, rivolgendosi ed affidandosi al Signore, hanno visto sempre la loro fede rafforzata proprio in occasione di questi eventi difficili. Molte volte, sicuramente, ci siamo sentiti travolti dalla pesantezza della Croce, l’abbiamo percepita troppo pesante ma, nello stesso momento, abbiamo sperimentato che il Signore ci visita con il suo conforto, e ci dona la forza per non mollare e sentire questa Croce ogni giorno, col Suo aiuto, più leggera.

            Personalmente, vi confido, che quando ascolto i discorsi di Sant’Agostino sui pastori, mi chiedo che tipo di pastore sia io per voi, se riesco a darvi Gesù Cristo o soltanto me stesso. Una cosa io chiedo sempre al Signore per voi: che dove io non riesca ad arrivare nella vostra vita a causa dei miei peccati di omissione, arrivi la Sua Grazia che è quella migliore. Sempre mi chiedo se conosco le vostre sofferenze, le vostre gioie, aspettative, malattie, ecc. Purtroppo vedo le mie mancanze nei vostri confronti e vi chiedo di perdonarmi, di aiutarmi e di avere pazienza quando non so come venirvi incontro.

            A Malta, durante il pellegrinaggio dei giovani, mentre stavo vivendo un combattimento molto forte, al momento di scrutare la Parola ho chiesto al Signore che mi desse un segno: Lui ha inviato il Suo Spirito Santo a soffiare ed ecco come ha risposto al mio combattimento:

            “Così parla il Signore mio Dio: «Pasci quelle pecore da macello che i compratori sgozzano impunemente, e i venditori dicono: sia benedetto il Signore, mi sono arricchito, e i pastori non se ne curano affatto (…) io dunque mi misi a pascolare le pecore da macello da parte dei mercanti di pecore. Presi due bastoni: uno lo chiamai Benevolenza e l’altro Unione e condussi al pascolo le pecore»”. (Zc 11,4-8).

            Il Signore mi sorprende sempre per l’immenso amore e pazienza che ha per il suo gregge e soprattutto per le pecore più indifese, quelle da macello. Ulteriori sfide ci aspettano in questo nuovo anno: non permettiamo a satana di rubarci la Speranza!

            Il Signore ci aiuti a crescere insieme nella fede come popolo che cammina unito per entrare alla Presenza del Suo Signore, superando le barriere che si alzano, le gelosie, le mormorazioni, gli egoismi, le paure di unirci all’altro e di morire all’altro: Cristo è morto e risorto per noi per aiutarci a superare queste barriere!

            Sempre mi risuonano nel cuore le parole di San Giovanni Paolo II: “una parrocchia all’interno della quale vengono rispettate le diversità dei carismi, fa vedere il suo volto di famiglia accogliente”. Spero che voi vi possiate sentire accolti da noi sacerdoti, che le persone che arrivano, che ci visitano, si sentano accolte come a casa loro. Desidero che anche le nuove famiglie che quest’anno porteranno i loro figli per fargli vivere la vita sacramentale, possano vedere questo nostro volto di “famiglia accogliente”.

            Che il Signore ci aiuti a sentirci custodi della vita dei nostri fratelli e sorelle, annunciatori del Vangelo per superare insieme la paura della sofferenza e della morte.

            Il Signore mi aiuti a usare bene questi due bastoni: Benevolenza e Unità per condurvi ai suoi pascoli eterni.

Vi voglio bene, pregate per me!

Il vostro Parroco

Don Cesar