Origini

Le origini

Torraccia non è un quartiere, secondo la toponomastica, e il suo nome deriva da “Piano di zona C1-Torraccia” utilizzato dal piano regolatore per individuare l’area e la legge a cui fare riferimento. Torraccia è infatti il “Quartiere XXX – San Basilio”.
Il quartiere iniziò a popolarsi dall’agosto 1994, pur non esistendo alcun servizio (luce, acqua, gas, telefono), né strade, né mezzi di trasporto.
Nel 1995 incominciò a sentirsi la mancanza anche di una guida spirituale e di una Chiesa. Venuto a conoscenza della nomina a Parroco di Don Francesco Troiani, mi adoperai, come Presidente del Comitato di Quartiere, di “cercare” il Parroco. Lo rintracciai presso la Parrocchia di San Cleto, dove era ospitato per la mancanza di un alloggio, e lo invitai a visitarci. Iniziò così il servizio di apostolato del “Signor” Parroco (come lo chiamavo io tra lo sfottò e l’affetto) con cui da subito strinsi una profonda amicizia. Ricordo ancora il giorno quando mi confessò all’aperto nella piazza antistante la futura Chiesa (a quel tempo ancora non costruita) provocando in me un pianto profondo, liberatorio e di pace.

Le prime Messe furono celebrate dove capitava, sotto i portici di Piazza G. Ambrosini ( la prima in assoluto), poi presso i vari negozi che furono messi a disposizione dai costruttori per il Comitato di Quartiere, poi in un garage e finalmente in un container, messo a disposizione dal Vicariato, ed ubicato sul piazzale antistante la futura Chiesa. Tale struttura era poco coibentata e, pertanto, particolarmente calda d’estate e fredda d’inverno. Ricordo che Don Francesco era molto soddisfatto della precarietà “strutturale” dei luoghi, quando appunto ancora la costruzione della attuale chiesa era una ipotesi.
Diceva che la precarietà ci mette maggiormente davanti alla nostra piccolezza e, nel contempo, alla Provvidenza del Creatore. Più di una volta, nella fase di precarietà constatammo come ciò fosse vero.

Finalmente nel 1995-96 Don Francesco mi mostrò con soddisfazione  ed esultanza il progetto della Chiesa: la Misericordia aveva beneficiato il quartiere a poco tempo dalla sua nascita. In quell’anno Torraccia aveva tutti i servizi, compreso il telefono. Quest’ultimo, in verità, fu il primo servizio messo a disposizione del quartiere, ed esattamente dal 25 dicembre 1994 quando si realizzò la promessa di Telecom che, nonostante severe difficoltà tecniche, permise ai pochi abitanti del quartiere di scambiare gli auguri con i propri familiari.
La nuova chiesa fu consacrata il 15 novembre 1997.
(Per avere una idea dello sviluppo del quartiere possiamo citare il censimento elaborato in modo scientifico dal Comitato di quartiere al 31.12.1997, secondo il quale gli abitanti a Torraccia erano 4.802. Nel dettaglio: 508 tra 0/4 anni; 296 tra 5/9 anni; 194 tra 10/14 anni; 841 tra 30/40 anni; 841 tra 35/39 anni; 94 tra 65/69 anni; 38 tra 70/74 anni; 16 tra 75/79 anni).
Nel 2006 grazie alla volontà espressa da alcuni parrocchiani e alla costituzione del Gruppo Campane, nonostante la perplessità e la preoccupazione di Don Francesco, si iniziò a progettare l’acquisto di un Crocifisso ligneo, della Croce sulla torre campanaria (in sostituzione di quella posta dal costruttore, praticamente invisibile), e di cinque campane (costo complessivo, compresi gli accessori € 45.000,00. In questo frangente si verificò un simpatico “braccio di ferro” tra me e il “Signor” Parroco per la possibilità di recuperare una somma così elevata. Grazie a Dio la nostra umana poca fede fu annullata da copiose offerte che, in meno di un anno, consentirono alla Parrocchia di far fronte all’impegno economico. Nel 2007 l’inaugurazione del Crocifisso, della croce sul campanile e delle campane si svolsero durante una celebrazione eucaristica particolarmente sentita. Le campane per l’occasione furono esposte dietro l’altare ed un tecnico delle rinomate fonderie Marinelli suonò con esse alcune melodie liturgiche.


Natale a Torraccia 1995

Tra agosto ed ottobre del 1995, le prime famiglie presero possesso delle loro case nonostante mancassero proprio tutti i servizi. Mancava anche il supporto religioso perché il Parroco, Don Francesco Troiani, non era ancora venuto nel quartiere. Cosa che avvenne qualche mese dopo quando nel Dicembre del 1995, nonostante la mancanza della chiesa, fu possibile celebrare il Santo Natale in modo cristianamente meraviglioso. Riuscimmo infatti, ad avere in concessione gratuita un negozio all’interno delle Piazzette, dove oggi c’è la cooperativa Virtus, celebrando così la Santa Messa al coperto.
Ciò che caratterizzò la celebrazione fu anche il presepio all’aperto, il primo presepio della Parrocchia. Mia moglie, allora insegnante delle elementari, suggerì come costruire le “statuine”: un cono di cartoncino era il corpo, un batuffolo di ovatta la testa, il resto a fantasia. Fu realizzato un presepio particolarissimo, statuette piccole assieme a quelle grandi, vestiti semplici e suntuosi, bue ed asino difficili da identificare, mentre la Sacra Famiglia era riconoscibile. L’unica parte perfetta del presepio erano gli alberi in quanto le statuine furono collocate sotto le palme (a quel tempo piccole) ubicate al centro “Le Piazzette”, vicino l’ex fontana. Ma che grande gioia poter celebrare la Festività tutti assieme, all’aperto e con la rappresentazione di quel presepio che era “nostro”, sia dei bambini che degli adulti. Al termine della festa Don Francesco si rallegrò con me per la statuetta che avevo realizzata in quanto riproduceva la peccatrice del Vangelo. In verità avevo esagerato nel mettere il rossetto alla mia “adoratrice” del Bambinello.