Riceviamo e pubblichiamo integralmente il seguente articolo:
Il 26 settembre, per grazia di Dio, la nostra Parrocchia ha partecipato a un pellegrinaggio ad Assisi, nella terra dove San Francesco e Santa Chiara hanno incontrato il Signore e hanno seminato per la Chiesa di Dio. Il pellegrinaggio era stato organizzato dal Piccolo Resto di Israele (Rinnovamento nello Spirito Santo), gruppo di preghiera della Parrocchia San Benedetto Giuseppe Labre, che nello spirito di preghiera e conversione ha invitato tanti a parteciparvi.
La grazia di Dio, che aveva ispirato questo incontro mediato dai santi, ha fatto il resto. Tante grazie ci hanno atteso quel giorno, tra le tante una importantissima, l’accompagnamento spirituale del nostro parroco, Don Cesar e del vice parroco Don Tommaso. Le altre grazie le potremo testimoniare (di tante, purtroppo, non ce ne accorgiamo). Un dono di Dio. Il pellegrinaggio ad Assisi.
Ognuno di noi ha atteso con trepidazione quel giorno. Non era una gita scolastica, né una vacanza aziendale. Non era un pranzo in campagna. È stato un incontro con Dio. Una discesa nel nostro essere, un riscoprire un amore così naturale e così vitale nel mezzo del rumore del mondo. Ognuno voleva trovare in Assisi un’oasi di pace dove fermarsi a contemplare la presenza di Dio e l’opera Sua.
Il pozzo d’acqua viva dove Gesù parla alla samaritana.
Il luogo dove contemplare l’opera di Dio che si è realizzata con umili uomini e donne che si sono riuniti nel nome di Gesù e, guidati da Francesco e Chiara, si sono diffusi nel mondo come “francescani” e “clarisse”. Soprattutto, il luogo dove comprendere “un pochino” che Dio è Amore e che tutto quello che ci aspettiamo può realizzarsi nel compiere la sua volontà. È presto quando partiamo. L’ansia di chi coordina, la rilassatezza di chi è schivo per nascita e per carattere alle preoccupazioni. C’è gioia nel volto di tutti. Una gioia vera, ma anche gioia esterna, ma che vorrebbe esserlo senza le spine della preoccupazione. Qualche risata, qualche battuta, qualche volto triste e senza risposte per alcuni fatti che lo feriscono. Ma su tutto c’è Dio. C’è il desiderio di Dio. C’è sete di Dio, del Dio vivente.
Si sale sul pullman. L’appello, la richiesta di soldi, le lodi, il rosario. I chilometri passano uno dopo l’altro è tutto è “perfetta letizia” così come è Letizia ascoltare Don Tommaso che ci racconta di Francesco, di Chiara, della Basilica, di San Damiano, della Porziuncola, dell’Indulgenza plenaria. Questo atto di misericordia di Dio che va incontro all’uomo peccatore, povero e debole. Eccola Assisi, davanti a noi. Qualcuno ricorda quando c’è stato in altra occasione, altri non l’hanno mai vista. Siamo arrivati. Scendiamo dal pullman. Ci riuniamo con fratelli e sorelle che sono giunti ad Assisi con mezzi propri ma è come se avessero viaggiato tutti insieme. Tutti a piedi, in discesa verso San Damiano. Attenzione al tratto di strada. Attenti alle macchine. Andiamo in fila indiana. Eccola la discesa che porta a San Damiano, che sarà la stessa per il ritorno, ma in salita. Una piccola sosta. Le indicazioni di Don Tommaso, un aiuto per entrare nella spiritualità che è così presente in questi luoghi. Seguite il percorso, poi ci rivediamo qui. Tutti in silenzio, qualcuno parla, ma si cammina uno dietro l’altro. È un luogo santo e si cammina con la preghiera nel cuore, con una grazia da chiedere, forse quella grazia che Don Cesar ci ha ricordato sul pullman. Il refettorio, il luogo dove Santa Chiara è salita al Cielo.
Si cammina piano. Si fa silenzio. Si tollerano gli altri. Si lotta con se stessi e si corre al bagno. Si fa ritardo, ma il tempo è di Dio e in questo tempo i nostri sacerdoti si mettono a disposizione di ragazzi che chiedono di riconciliarsi con Dio nel sacramento della confessione. Comincia la risalita, la discesa ora è al contrario è una ripida salita e qualcuno ne sente tutto il peso, ma l’affronta e la vince. È tardi e l’ansia spinge a proporre di andare prima al ristorante e poi tornare nei luoghi santi. Ma tutto è santo! Andiamo a Santa Chiara allora. Li c’è il Crocifisso di San Damiano.
Gesù ti ci hai guardati tutti, uno a uno. Gesù, Signore nostro, grazie per il tuo sguardo e il tuo amore. E perdona se non siamo riusciti a contemplarti almeno un po’. Le cose del mondo ci distraevano. Ma il tuo sguardo è stato recepito dall’anima. Poi ancora fila, in silenzio. Si sfila piano, davanti la tomba di Santa Chiara. Si implorano grazie. Si supplica. La chiesa sta chiudendo. Abbiamo poco più di 30 minuti e poi si va al ristorante. Qualcuno affronta la distanza tra lì e la Basilica di San Francesco. Quindici minuti con passo veloce. Qualche minuto in Basilica, davanti la tomba di San Francesco. I nomi dei suoi frati e via di corsa a raggiungere i fratelli. Si sale sul pullman e si va al ristorante, che è praticamente attaccato a Santa Maria degli Angeli, ma poi dobbiamo tornare ancora in Basilica ad Assisi. Vogliamo tornare, perché non tutti l’avevano vista prima. Buono il pranzo. Qualcuno scappa per qualche minuto alla Porziuncola. Si torna al pullman. Si arriva ad Assisi. Poco dopo abbiamo la grazia di entrare davanti alla tomba di San Francesco, dove deponiamo ogni nostra richiesta di speranza, ogni nostra richiesta di grazia. C’è la possibilità per confessioni. Visitando la Porziuncola c’è l’indulgenza plenaria.
Si riparte e si va a Santa Maria degli Angeli. Ci danno una piccola cappella, Don Cesar e Don Tommaso celebrano la Santa Messa. Tutti partecipiamo a questo dono immenso che dispone i nostri cuori, guarisce, rialza, perdona, ama. Canti di gioia, esortazioni e gioia nel cuore. Poi la visita alla Porziuncola e le preghiere per l’indulgenza plenaria. San Francesco aiutaci ad accogliere le grazie che Dio vuole donarci. Alto e glorioso Dio. Illumina il cuore mio.
Si riparte per Roma, tra i canti e il rosario il viaggio passa velocemente. Ciao a tutti. All’arrivo a Roma ci sono baci e saluti ma nel cuore una grazia che il Signore ha donato. Un seme che Dio ha piantato perché crede in noi, ha fiducia in noi. San Francesco, Santa Chiara, anche ora, pregate per noi.